Città verde o cittadini al verde?
Non sì può negare che il Primo Cittadino di Milano sia animato dalla più seria intenzione di salvaguardare la salute dei milanesi.
La sua battaglia per la salubrità dell’aria ha la stessa forza di quella planetaria della giovanissima Greta. Siamo tutti d’accordo sull’attuazione della transizione ambientale, passo dopo passo. Tuttavia, facciamo notare al Sindaco che dal 1 ottobre non ci sarà un’aria migliore nelle zone urbane denominate Area B e Area C. È una pia illusione; nella città si vedranno presto i fumi dei riscaldamenti ancora a carbone o a gasolio; si sarà attuata, invece, una profonda ingiustizia nei confronti dei cittadini che abitano o lavorano in queste due aree, a traffico limitato, già oberati di tasse e balzelli.
Come ogni persona di carattere, il nostro Sindaco ha detto “Andiamo avanti“.
Potremmo ribattere con le parole del Gran Cancelliere di Milano Antonio Ferrer, al suo cocchiere:”Adelante, Pedro [Beppe ?] con juicio…” (A.Manzoni-I Promessi Sposi”).
Perché con giudizio? o senno? Perché dal 1 ottobre si sta facendo una enorme ingiustizia nei confronti dei cittadini improvvisamente discriminati delle aree B e C, importantissime nel tessuto urbano e sociale , sia per quel ceto della buona borghesia milanese che, un po’ avanti negli anni, non può inforcare la bicicletta come un rider d’assalto.
Area B e Area C sono il cuore di Milano noto in tutto il mondo; per la vitalità delle imprese commerciali e per la qualità degli edifici residenziali, alle quali e ai quali i residenti non potranno più accedere, nemmeno con le automobili Diesel Euro 5, da poco acquistate che, a detta degli esperti, hanno emissioni estremamente basse, niente in confronto a quelle degli impianti termici o industriali.
Il ”Tiremm innanz” del nostro Sindaco - cioè il passare sulle teste di questi concittadini fortemente penalizzati - sconcerta e porterà sicuramente a conseguenze che il Primo Cittadino di Milano non si immagina.