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"ASIMOTOSHOW 2018": moto d'epoca a perdita d'occhio

La sensazione, anche per un non-appassionato, è elettrizzante: 737 moto d'epoca tutte insieme, in attesa di scendere in pista divise in categorie (tante) a seconda del periodo di produzione.

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Le motociclette esposte vanno dai primi del '900 fino al 1980: in una sola volta si ha la possibilità di vedere (sia ferme in esposizione che in movimento) dalle prime "sottocanna" fino ai bolidi da cui sono derivate le moto-GP dei giorni nostri.
Pezzi della storia della motocicletta strappati all'oblio o, peggio, al buio di un garage, che vivono in mezzo a noi, si mostrano, corrono.
ASIMOTOSHOW, arrivata quest'anno alla 17° edizione, è una manifestazione che sta prendendo sempre più piede, anche per la possibilità offerta ai collezionisti di usare in tutta sicurezza (in pista) i propri mezzi che difficilmente potrebbero circolare liberamente su strada.
Una delle categorie che stupisce maggiormente è quella che raggruppa le moto anni '30 e '40: non ci si aspetta infatti di vederle andare così veloci. Riflettendo poi sugli standard di sicurezza di oggi (dalle gomme ai freni all'abbigliamento "tecnico") non si possono non giudicare davvero coraggiosi i piloti che ai tempi le pilotavano!
Altro momento emozionante è poi l'ingresso nel circuito vero e proprio: sono circa 20/30 concorrenti per volta che si raggruppano davanti al cancello d'entrata col motore acceso, sperando che non tradisca una volta in pista. A parte il rumore, sono i gas di scarico che lasciano letteralmente "senza respiro", soprattutto quelli delle motociclette più vecchie: altro che Euro5 e Euro6!
L'ingresso alla manifestazione è gratuito (chapeau all'ASI) e, una volta dentro all'autodromo, si può girare liberamente nei paddock. L'ambiente è "ruspante", affatto sofisticato, e i piloti sono personaggi genuini, sempre disponibili a rispondere alle domande degli appassionati che si aggirano da un gazebo all'altro per ammirare, con gli stessi occhi di un bambino dentro un negozio di giocattoli, dai mezzi più comuni a quelli più rari (e costosi).
Erano inoltre presenti, tra gli altri, il Registro Storico Aermacchi, il Rudge Enthusiast Club, il club delle moto Della Ferrera e l'Ariel Motorclub Italia.
Ultima chicca: c'erano anche ex-piloti del calibro di Giacomo Agostini, Freddie Spencer, Carlos Lavado, Pier Francesco Chili e altri i quali, per l'occasione, sono risaliti sulle moto con cui gareggiavano ai tempi.
Giudizio e bilancio della manifestazione (che dura 3 giorni, non dimentichiamolo): assolutamente positivi.