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Premio Arte 2018

Si apre la stagione autunnale dei nuovi volti dell’arte contemporanea con il Premio 2018 Arte a Palazzo Reale a Milano, che vede coinvolti i talenti dell’arte italiana fra le varie discipline: pittura, scultura, grafica e fotografia.

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Per la prima volta viene esposta una scultura di collezione privata “Vanitas” della scultrice Elena Mutinelli. L'artista milanese è infatti tra i quaranta selezionati del Premio Arte, 2018.

Presso le sale del Palazzo Reale a Milano, la Mutinelli è rappresentata dalla scultura "Vanitas", in marmo statuario, di collezione privata, un teschio sorretto dalle mani. Alla base un panneggio che le tiene unite. L'artista dice. “E' la mia sintesi tra Eros e Thanatos, il percorso dell'uomo dalla vita alla morte". L’opera è stata eseguita a mano con la tecnica antichissima dei punti, è stata fatta una documentazione accurata dell’esecuzione che accompagna la nascita dell’opera dal bozzetto alla messa in opera in marmo dall’inizio alla fine. L’opera è il risultato del connubio col mecenatismo che attraverso la spinta del confronto continuo tra la committenza e l’artista la rende compiuta.

Esporre al concorso milanese è una sorta di consacrazione. Dalle centinaia di richieste a partecipare, una prima selezione con immagini le riduce a cento. Poi un’ultima selezione dal vivo, saranno quaranta le opere selezionate in esposizione al grande pubblico.La Mutinelli: “Il mio desiderio era quello che una commissione così qualificata vedesse un pezzo che altrimenti non sarebbe possibile vedere, il pensiero che potesse essere inserita nei finalisti non mi sfiorava. I concorsi sono occasioni per far vedere il lavoro agli addetti ai lavori”.

Nel 2014 aveva vinto un altro concorso internazionale di scultura “Donna scultura 2014” a Pietrasanta, erano rappresentate opere di quattro grandi scultrici scelte nel mondo. Insieme alla Mutinelli avevano esposto Inger Sann, Carla Marchelli, Majd Patou Fathallah.

Nel 2016 le è stata dedicata una mostra antologica presso i Musei Civici di Monza “Nel silenzio più teso”, a c. D. Porta, il cui percorso espositivo era articolatissimo tra disegni di grandi dimensioni, terrecotte, bronzi, marmi e legni scolpiti e disegnati a flessibile e grafite. La scultura di E. Mutinelli è stata messa in dialogo anche presso il chiostro del museo con le opere antiche Longobarde, una tale convivenza tra antico e contemporaneo è stato proprio alla base della scelta da parte della curatela museale.
Hanno scritto di lei:

“Marmi e terrecotte sono i materiali prediletti da Elena Mutinelli, che dà sfoggio di virtuosismo in ogni sua opera e sembra voler sfidare i maestri del Rinascimento. Ma non c’è nostalgia nel passato nei suoi lavori che al contrario, cercano di intercettare le ansie e le inquietudini esistenziali dell’oggi. Questa tensione è evidente nella serie di corpi, contratti nervosamente ripiegati l’uno sull’altro, e in quella di frammenti anatomici, costituita da mani disperatamente aggrappate a corde sospese nel vuoto.”

Michele Tavola

2016 M. Tavola, Marmi e terrecotte di Elena Mutinelli sfidano i maestri del rinascimento, <>, XLI, Milano cultura, 2 luglio 2016, p. XVII.

“La Michelangelo del Duemila scava nella materia, con la forza delle sue mani, che sembrano non conoscere confini, lavora e pensa, stringe i denti e va avanti. E dì sé, Elena Mutinelli afferma: “Scavo con la matita dentro e fuori quel muro di probabilità e varianti che i forti profili a malapena riuscirebbero a contenere: la forza, il potere, il cannibalismo”.
Mauro Pecchenino
Elena Mutinelli: Michelangelo del Duemila, FlipMagazine, ottobre 5, 2011, categoria attualità, Mauro Pecchenino
 
Erede talentuosa di una schiatta di scultori lombardi, Elena ha studiato sodo per imparare il mestiere, non credendo – come molti artisti del contemporaneo – che l’improvvisazione paghi. Ha frequentato a Milano lo studio di Cosentino, allievo di Martini, poi l’accademia di Brera, poi soggiorno obbligato a Pietrasanta dove la sua scultura inizia ad assumere un taglio personale (inizialmente drammatico ed inquietante, in seguito comunque espressivo ma più disteso), poi la collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, dove si confronta, riproducendole, con le statue originali che adornano le guglie. A parte le mani, la Mutinelli si esprime al meglio nella figura umana; perfetta l’anatomia, perfetti i dettagli, sia quando resta nel levigato biancore dell’apollineo marmoreo, sia quando predilige il dionisiaco come in certe terrecotte o in certi dipinti nei quali il colore si fa materia, alla maniera lombarda”.
Angelo Crespi
A. Crespi, Mutinelli, l’ossessione per le mani e l’amore per la figura umana, << Il Giornale off>>, XLI, 7 dicembre so14, p.24.
 
“Le mani afferrano un’idea nello spazio; cercano un pensiero perduto;esprimono forza ed energia.
Le sculture di Elena Mutinelli vivono”
Vittorio Sgarbi

in Arte Contemporanea al Salone Nautico di Genova, invito della mostra, conferenza sulla mostra, Genova, Salone Nautico di Genova 4.10/7.10.2008, a.c. di ArteAmica, a.c. di Sessa Marine
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Elena Mutinelli sarà presente alla  IV edizione Milano Scultura,dal 26 al 28 ottobre, rappresentata dalla galleria d’Arte Arteutopia con una sua opera “Proteggi Davide”.